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Giorgio Distante - R. A. V. su Jazzitalia

Giorgio Distante esordisce con il suo primo disco da leader, in cui è protagonista quasi assoluto. Oltre a comporre i brani, infatti, suona la tromba, allestisce dei fondali elettronici, prepara stordenti basi percussive programmate al computer. Gli altri musicisti ospiti, fondamentalmente, sono utilizzati per aggiungere una coloritura timbrica in diversi frangenti ad un disegno complessivo ben definito nella testa, nelle intenzioni del musicista di Cisternino.

Nel cd compaiono Giorgio Vendola, al contrabbasso, il violoncellista Redi Hasa e la violinista Roberta Mazzotta in alcune tracce. Il loro contributo si mescola nel calderone cibernetico. 
Si fa una certa fatica a distinguere i loro interventi. Tanto che si ascolta più distintamente una parvenza di sequenza con gli archi in "Cobelligeranza", dove peraltro non è citata la loro presenza. Anche il chitarrista e non solo Valerio Daniele spunta fuori con un brevissimo intermezzo acustico, in "Rosso A", mentre per il resto viene utilizzato per gli effetti concettualmente speciali.

Il background ritmico è piuttosto uniforme e ossessivo, in stile techno o house music. Su questo scenario pulsante e increspato si librano i soli di una tromba lirica con il suono naturale dell'ottone in bella evidenza o acida, con filtri e manipolazioni varie a modificare, senza alterarlo, il timbro dello strumento. In un certo senso in questo cd Distante ha voluto concentrare la sua passione per il jazz rock di Miles Davis e l'elettronica, spostando il tutto in un contesto ritmico contemporaneo, ancor più teso e tirato, come a un "rave party" di genere sofisticato.

In conclusione "R.A.V." è un prodotto meno spinto verso l'ostico o il rumoristico, rispetto al target corrente della meritoria "Improvvisatore involontario", ma non convince appieno. Si sentono frasi melodiche prive di ornamenti, ma di un certo spessore, soggiogate da un sottofondo ritmico insistente e pervasivo, che impoverisce le buone idee e le intuizioni pur presenti nelle composizioni del trombettista.

Gianni Montano per Jazzitalia

09.06.2013