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Elogio a Pitagora - Vincenzo Giorgio su Wonderous stories

Elogio a Pitagora

 

Era da tempo che lo stavo aspettando…mi riferisco al nuovo lavoro di Paolo Sorge che con Tetraktys Electric Guitar Quartet – 52:54 ci regala un nuovo capitolo intarsiato di astratta sublimità. D’altronde basterebbe ascoltare la densa magia dell’inaugurale Spring Changes per convincersene. Quattro chitarre (oltre a quella di Sorge, ci sono quelle di Giancarlo Mazzù, Fabrizio Licciardello ed Enrico Cassia) impegnate in luccicanti evoluzioni armonico-contrappuntistiche giocando sul bellissimo tema composto dal leader. La medesima atmosfera sospesa può essere respirata nella successiva Slonimsky’s Domino (anch’essa a firma Sorge) dove l’elemento più “rock” (da mettere assolutamente tra virgolette) emerge in modo più netto. Di grande effetto la rilettura del terzo movimento tratto dal quartetto d’archi op.10 di Claude Debussy: l’impressionismo che caratterizza l’opera del grande compositore francese viene magicamente travasato in un mirabolante e, nel contempo, delicato, vortichìo di corde. Non manca nemmeno un tuffo nell’obliqua abrasività del grande Elliot Sharp (la bella rilettura di Bubblewrap) così come un sentito omaggio a colui che pare essere tra i grandi ispiratori del progetto: Goongerah di Fred Frith, un brano bellissimo, intricato ed aereo, senza dubbio uno dei momenti più alti dell’album. Completano il dischetto il rarefatto minimalismo di Day Of Miracles (a firma Mazzù) e l’evanescente cristallizzazione materica di Chiovi (Cassia). Ah…dimenticavo… la Tetraktis (cioè il numero 10) era una figura sacra per i Pitagorici: un triangolo fatto di punti….quattro per ogni lato. Lo stesso che spicca della copertina bianco-arancione. Quattro. Come i componenti del progetto sorgeiano….

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